LA PASTINACA

Pastinaca sativa L.

Sottospecie presenti in Italia:
Pastinaca sativa L. subsp. Sativa che si distingue per fusti angolosi, pelosità ridotta x peli sparsi, foglie con segmenti con base cuneata. Coltivata per uso alimentare e spesso inselvatichita

Pastinaca sativa L. subsp. Sylvestris (Mill.) Rouy & E.G. Camus che si distingue per pelosità densa, foglie grigio pubescenti con segmenti che alla base spesso sono cordati

Pastinaca sativa L. subsp. Urens (Reg. ex Godr.) Celak. che si distingue per fusto cilindrico o appena striato quasi liscio, ombrella terminale a 5÷7 raggi, non o poco maggiore delle laterali.

Famiglia: Apiaceae

Descrizione: Pianta biennale, erbacea, dall’odore pungente, con radice a fittone, affusolata, giallo chiara, carnosa, che nel primo anno produce soltanto un ciuffo di foglie dal quale poi, nel secondo si sviluppa il fusto cavo, angoloso, scanalato, pubescente e ramificato in alto di 40÷120 cm.
Le foglie basali sono dotate di un lungo picciolo inguainante il fusto, sono pennate con 5÷11 foglioline ovali con apice acuto e margine dentato e talvolta inciso in due lobi. Le foglie caulinari sono alterne, le superiori sessili ed amplessicauli e con numero inferiore di foglioline.
I fiori ermafroditi, di colore giallo oro, sono raccolti in ombrellette che a loro volta formano grosse ombrelle del diametro assai variabile da 5÷8 cm e con 5÷15 raggi, mancanti dell’involucro e involucretto, i peduncoli delle ombrelle laterali sono più lunghi di quelle centrali e l’ombrella superiore è sensibilmente più grande di quelle sottostanti.
Fioritura: luglio÷agosto

Habitat: In Italia è comune in tutte le regioni, vegeta nei prati, bordo strada, coltivi , scarpate, terreni limosi e ricchi di sostanze azotate, dal piano fino a 1600 m s.l.m.

Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino “pastus” = nutrimento e indica la commestibilità della radice; l’epiteto specifico deriva dal latino “sativum” = coltivato.
Proprietà ed utilizzi:
Specie commestibile officinale.
Contiene olio essenziale, sostanze grasse, furocumarina, pectine, carboidrati, vitamina C.
Pastinaca sativa un tempo era usata nella medicina popolare come diuretico e digestivo.
La Pastinaca è nota soprattutto per le proprietà alimentari delle sue radici, che oltre ad essere ricche di proteine, amidi e zuccheri, hanno un gradevole sapore simile a quello delle carote; la tradizione popolare ritiene la Pastinaca un cibo utile alle persone deboli, anziane o convalescenti.
È un ottimo alimento dietetico, infatti 100 g di radice, corrispondono a 22 kcal e contengono 12 g di fibre.
Le estremità delle ramificazioni possono essere impiegate come spezia.
Gli antichi romani attribuivano alla Pastinaca proprietà afrodisiache e spesso la cucinavano con il miele.
La radice viene impiegata, soprattutto nel nord Europa in molte preparazioni alimentari e anche in bevande fermentate tipo birra.
Il suo uso è andato scemando con la scoperta dell’America e delle patate che l’hanno gradatamente sostituita, gli inglesi che la chiamano “parsnip “continuano ad usarla, mangiandola durante tutto l’inverno, raccolta dopo le gelate.
Un tempo i fiori erano impiegati per tingere di colore giallo la lana.
Attenzioni per il raccolto ed il consumo:
Pastinaca sativa subsp. urens (Req. ex Godr.) Čelak può provocare dermatiti da contatto e può essere responsabile, in soggetti particolarmente sensibili, di ustioni di 2° grado.
Questa sottospecie ma anche le Pastinache in generale contengono furanocumarina, una sostanza che può provocare reazioni cutanee aggravate per fotosensibilizzazione, sotto gli effetti dei raggi solari.
A questo proposito è stato accertato da ricercatori dell’ Università dell’ Illinois, che la Pastinaca sativa, quando è aggredita da piccolo ma vorace bruco (Trichoplusia ni) produce nelle zone circostanti a quella del morso, una quantità 80 volte superiore alla norma di furanocumarina, sostanza che produce a scopo difensivo.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare